Sogno #5
Ho sognato un gioco da tavola da cucina. C'era una fase che era una specie di UNO!, ma con dei conetti con diversi colori e trama (avete presente la trama quadrata dei coni gelato? quella); chi vinceva poteva aggiungere uno studente sotto il proprio controllo in una scuola rappresentata sul tabellone di gioco, e doveva cucinare qualcosa (nella vita reale), credo con ricette fornite nel gioco stesso. Quando la scuola era completamente occupata, intervenivano carabinieri e DIGOS per sgomberarla, e questa era un'altra fase del gioco.
Nel sogno, io arrivavo a metà di una partita in corso tra altra gente, e quindi assistevo come spettatore. Tra i partecipanti al gioco c'era questa tizia che era un tipico da manga, con lunghissimi capelli, tettone, cuffietta, che era la cuoca più brava. Al di fuori del gioco c'erano i camerieri del bar del CUS, solo che per qualche motivo non servivano al bar del CUS ed in qualche modo ero convinto si sarebbero offesi perché sarei andato a mangiare al bar del CUS. Ma cambiavano atteggiamento quando invece veniva fuori che avrei mangiato le ricette preparate durante quel gioco.
L'ambiente in cui tutto questo accadeva era qualche edificio universitario, con due ingressi. Io volevo entrare per andare nel mio studio a lavorare, e provavo da uno dei lati, ma lì la scala era bloccata; anzi, più specificamente, la parte finale era fisicamente scollegata dal corridoio, in attesa che qualcuno dall'altra parte ascoltasse le rimostranze degli studenti, aderisse ad una qualche manifestazione, o qualcosa del genere.
Per raccogliere fondi per questo movimento vendevano patatine o qualcosa del genere, e quando io, indispettito per non essere potuto entrare da quel lato, andavo via per provare dall'altro ingresso, sentivo il tizio con cui avevo interloquito che cominciava un'arringa su come sì è vero che non è con le patatine che si fa la rivoluzione, ma …
Andando verso l'altro ingresso incrociavo una serie di Defender (il colore mutava dal classico verde jeep al blu di quelli dei carabinieri durante il sogno) che andavano verso il posto da cui ero uscito.
A bordo di uno di questi c'era evidentemente uno incapace nella guida, che faceva delle manovre assurde per tentare un'inversione di marcia; trovandomici molto vicino notavo anche una serigrafia in bianco in alto, sopra gli sportelli, con una scritta a proposito del fatto che fosse divertente picchiare gli studenti o i manifestanti, qualcosa del genere.
Nel vedermi passare, questo tizio (che peraltro tutto sembrava tranne un carabiniere: barba incolta, sdentato, sembrava più la caricatura di un redneck) mi chiedeva qualcosa che avevo grosse difficoltà a capire, finché alla ennesima quasi incomprensibile ripetizione in qualche dialetto assurdo mi diceva di chiedere (visto che stavo per entrare dall'altro ingresso) se le scuole del nord avessero gli altoparlanti.
A questo punto io entravo, e mi trovavo in un incrocio tra atrio, sportelli di segreteria, aula studio e mensa, in cui appunto tra gli altri c'erano quelli che giocavano al succitato gioco da tavola da cucina, i camerieri del CUS (che erano quelli che rispondevano alla domanda che riportavo a proposito degli altoparlanti delle scuole del nord), e la tettona manga che voleva che prendessi questo immenso piatto che aveva cucinato durante il gioco.
E per qualche motivo, da quando mi sono svegliato sto morendo dalla curiosità di sapere a quali giochi reali mi sono ispirato per la creazione di questo.