Grillini cretini
Ho provato. Giuro, ho provato. Mi sono trattenuto, mi sono dedicato ad altro, mi sono concentrato su tutte le altre cose che avevo da scrivere. Ma oggi non ho resistito. Stamattina c'è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ed ora mi ritrovo qui a scrivere parole che ho provato in tutti i modi ad evitare di dire.
Voglio dire, in sé e per sé che ci siano grillini cretini non è una novità, ogni partito o ‘movimento’ ha i suoi elettori cretini, questa non è certa una novità ed è un banale corollario delle famose leggi della stupidità umana descritte da Cipolla.
Ora, io non ho mai avuto particolare stima degli elettori del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo ed associati, per una serie di fattori (qualunquismo, populismo, complottismo, facile retorica, atteggiamenti fascistoidi) di cui moltissimi hanno parlato e su cui io stesso, probabilmente, mi ritroverò a scrivere in altri momenti.
Ma per queste elezioni (febbraio 2013), ho la sensazione che si sia, in qualche modo, toccato il fondo. A stupirmi per la loro immensa stupidità sono due casistiche che non sono solo indice della stupefacente ignoranza degli elettori in questione, ma aprono anche i cancelli a conseguenze più gravi.
I due fattori in questione sono quello della matita e quella della foto, che vado qui a presentare per poi discuterne i problemi.
Matita elettorale
La questione della matita elettorale ha radici nel timore per i brogli elettorali e nel già citato complottismo che aleggia nel Movimento.
L'idea di base è il timore che i voti marcati con le matite (ufficialmente) copiative date ai seggi siano facilmente manipolabili, ad esempio cancellando il segno, ‘sbiancando’ quindi il voto e potenzialmente alterandolo in un voto per un altro schieramento.
La soluzione proposta è quella di umettare la mina della matita, per renderne il segno indelebile (falso, nonché potenzialmente poco igienico, benché non invalidante).
Ma c'è chi si è spinto oltre, portando al seggio penne e pennarelli indelebili con le quali marcare la scheda, rischiando così di rendere nullo il proprio voto.
Foto al voto
La seconda questione è quella delle foto del voto, una violazione del segreto elettorale con potenziali conseguenze penali.
Sarebbe interessante capire quali meccanismi psicologi abbiano portato i soggetti in questione a compiere un simile gesto, anche se si può supporre che fosse semplicemente entusiasmo, ma il sospetto non può che cadere soprattutto sulla crassa ignoranza.
Problemi elettorali
Le due ‘iniziative’ grilline qui sopra discusse hanno due problemi evidenti, entrambi connessi alla questione della segretezza del voto, questione che meriterebbe un discorso a parte, ma che nel mondo politico italiano ha radici che affondano nello strettissimo legame tra politica e criminalità organizzata.
C'è un motivo per cui in cabina non sono ammessi strumenti di registrazione, ed è lo stesso motivo per cui sulla scheda elettorale non sono ammessi altri segni che quelli specificamente richiesti dal voto (croce —e nient'altro che croce— sul segno della lista, e —prima del porcellum— eventuale voto di preferenza): il voto deve non essere riconducibile in alcun modo al votante.
Questa è infatti la prima, e più semplice forma di protezione contro il cosiddetto ‘voto di scambio’: tu mi voti e io, eletto, ti farò un favore (ma ovviamente voglio essere sicuro che tu mi abbia votato), strumento con la quale la criminalità organizzata ha tenuto (e tuttora spesso tiene) sotto controllo larghe fette delle politiche locali e nazionali. È per questo motivo che le schede elettorali con voti ‘riconoscibili’ (ad esempio, a penna piuttosto che a matita) sono considerate non valide. È per questo che fotografare il proprio voto è reato penale.
Che elettori grillini e rappresentanti del movimento, persi nel loro entusiasmo e nelle loro paranoie complottiste, non siano a conoscenza di questo risvolto, non sarebbe tanto un problema: alla fin fine, significherebbe semplicemente qualche voto in meno per il Movimento.
Provo però ad immaginarmi le scene al seggio, con gli scrutatori che si trovano davanti queste schede invalidate dal segno a penna, e cominciano a dichiararle nulla, e gli osservatori del Movimento che gridano e protestano, nonostante la causa prima del prolema sia la loro ignoranza, la loro stupidità.
Mi immagino già i blog dei grillini che gridano al complotto: «Ecco, ci escludono perché siamo la forza politica innovatrice!»
No, vi escludono perché siete cretini.