Nonostante la mia intensa passione per la tecnologia, sono sempre stato alquanto refrattario nei confronti dei cellulari. Per intenderci, ho avuto il mio primo cellulare (un Philips Xenium 9@9 poco più di dieci anni fa (marzo 2001), come regalo di laurea. Chissà altrimenti quando (se mai) ne avrei avuto uno.

Il secondo cellulare mi è stato regalato qualche anno dopo (dicembre 2003, se non vado errato), quando il primo era ormai caduto a terra talmente tante volte da avere l'antenna (esterna) in frantumi ed una ricezione basata sostanzialmente sullo stare sulla punta del piede destro, tenendo la gamba sinistra ad arco con la rispettiva mano, stendendo il gomito destro in fuori, rivolti verso nord, recitando tre volte il nome segreto dell'Antico.

Il nuovo cellulare era uno di quei Nokia 2100 con le piastrine colorate intercambiabili. In meno rispetto al primo aveva l'attivazione vocale (mai usata), in più di essere praticamente indistruttibile: la struttura esterna in plastica era molto resistente agli urti ed il cellulare reagiva alle cadute dissipando l'energia d'impatto aprendosi nelle sue componenti, senza riportare danni significativi.

Erano i tempi in cui dicevo «ops, ho dimenticato l'orologio in macchina», giacché la funzione primaria del cellulare era di indicare l'ora ed eventualmente farmi da sveglia o ricordarmi gli appuntamenti, ma anche da cronometro quando andavo a correre.

Grazie alla sua indistruttibilità, quel cellulare è durato quasi sei anni, sostituito, ancora funzionante ma con la tastiera praticamente cancellata e di difficile utilizzo (nonché un'antenna interna che cominciava comunque ad accusare gli effetti delle innumerevoli cadute e di qualche involontario bagnetto), da un Nokia 2630 regalatomi nel settembre 2009.

Questo terzo cellulare è stato (e rimane tuttora) quanto di più vicino io abbia avuto a quello che oggigiorno si considera uno smartphone: possibilità di installare applicativi Java (mai usata), possibilità di fare fotografie (da me sfruttata un paio di volte), connettività bluetooth (anche questa da me sfruttata un paio di volte).

Proprio la connettività bluetooth mi ha fatto perdere l'abitudine, da me tenuta fino al secondo cellulare, di lasciare tutto (SMS ed indirizzi) sulla SIM, ripulendo quando necessario vista la scarsa capacità della scheda in questione.

Qualche giorno fa, ho dimenticato il cellulare in palestra dopo la corsa, ma ho avuto al fortuna di trovare gente onesta e civile che, dopo avermi avvisato del ritrovamento, ha lasciato il cellulare ai custodi. E non sembrano aver fatto telefonate di lungo corso, perché il mio credito non è calato in maniera sensibile.

Purtroppo, il giorno stesso del recupero del cellulare, lo stesso ha avuto ben due volte, a breve distanza di tempo l'una dall'altra, un classico incidente cui tutti i mie cellulari vanno facilmente incontro, soprattutto in primavera: il salto nel vuoto dalla tasca della camicia. Ed il 2630 ha facilmente dimostrato la sua inferiorità al più stupido ma più resistente 2100 perdendo completamente la funzionalità del display.

Mi sono ritrovato così con un cellulare funzionante ma di fatto inutilizzabile, con immagazzinati decine di messaggi e qualche numero di rubrica, ed il cui recupero, al costo di circa €40, è stato sconsigliato dagli stessi tecnici della Nokia causa obsolescenza del prodotto in questione.

Mia moglie ha quindi optato per regalarmi un nuovo cellulare, della classe di quelli del 2100: piccolo, economico, plasticoso e quindi (si spera) indistruttibile, minimalista. Il mio nuovo cellulare, da oggi ufficialmente in funzione, è un Nokia 1616 (anzi tecnicamente un 1616-2, non so quale sia la differenza), che si distingue dal mio vecchio e duraturo 2100 sostanzialmente per tre fattori: ha una torcia elettrica (comoda in notturna), ha un auricolare (utilizzabile anche con la radio FM integrata), e non ha alcuna forma di connettività.

Devo dire di essere rimasto alquanto sorpreso da questa scoperta: benché paradossalmente io abbia vissuto senza problemi l'assenza di connettività dei miei cellulari precedenti, proprio quest'ultimo cambio, e l'effettuato recupero di SMS e rubrica dal cellulare rotto tramite bluetooth, mi hanno fatto riflettere sulla comodità di avere un modo per collegare computer e cellulare: se per buona parte degli altri Nokia, anche senza infrarosso, anche senza bluetooth, c'era sempre la possibilità di una connessione via cavo (al modico prezzo di “più-costoso-del-cellulare”), quest'ultimo modello in mio possesso sembra non avere nemmeno quella.

Da un lato, questo cellulare mi piace perché promette di avere una durabilità pari a quella del mio vecchio 2100. Dall'altro, la totale assenza di connettività mi rende cauto e guardingo. Per intanto la cosa che farò sarà vedere se posso farmi un piccolo upgrade dalla mia vecchia SIM 16K ad una nuova SIM 128K, in modo da poter riprendere con fiducia la mia vecchia abitudine di tenere tutto lì.

Questo cellulare stile “l'ho preso nel Dash” sarà eccellente per l'uso quotidiano. L'unica cosa che mi manca è un modo per potermi periodicamente scaricare i messaggi ed eventualmente sincronizzare la rubrica. Mi rimane solo da scegliere se appoggiarmi a qualcuno dei miei parenti più stretti per l'occasione o se invece provvedere indipendentemente.

Una cosa su cui sto però riflettendo seriamente è la seguente: mai più Nokia. I passi compiuti da Nokia negli ultimi anni verso piattaforme aperte ed interoperabilità (Linux sull'N900, l'acquisto della Trolltech, il consorzio con Intel per Meego) mi facevano ben sperare per il suo futuro.

Ma non solo il recente contratto con la Microsoft per la distribuzione di smartphone Nokia con Windows Mobile manda tutto in fumo; scopro che anche gli esistenti celluari Nokia non tanto smart sono meno amichevoli di quanto ci si sarebbe potuti aspettare dai recenti passi della società: dalla difficoltà a scaricare contatti, messaggi, note e calendari senza usare la loro “PC Suite” all'inutile mancanza di funzionalità per modificare le voci “Proprio numero” sulla SIM, mi è proprio caduta dal cuore.

E poi dico, perché un cellulare che ha funzionalità che vanno oltre quelle telefoniche e messagistiche dovrebbe rifiutarsi di funzionare senza una SIM inserita? (Ma questo è un problema che, temo, non hanno solo i Nokia.)


Ok, comprata la nuova SIM 128K scopro che la vecchia rimane a me e che quindi nel caso dovessi procurarmi un nuovo cellulare potrò tenere attivo per le funzioni sveglia/orologio/cronometro/torcia l'attuale 1616 mettendoci dentro la SIM scaduta.

In alternativa, avendo detta SIM il buon vecchio logo Omnitel, potrei incorniciarla come cimelio storico, o metterla in un museo.