Babylon 5
Babylon 5 è una serie televisiva di fantascienza (e l'universo creato attorno ad essa, con lungometraggi e tentativi di spin-off) la cui storia editoriale è quasi più articolata, complessa e sfortunata della storia narrata dalla serie stessa.
In un universo in cui il viaggio spaziale ha portato varie specie intelligenti a contatto (e spesso in conflitto) l'una con l'altra, dopo un conflitto in cui l'umanità ha rischiato l'estinzione, la stazione spaziale Babylon 5 (quinta perché i precedenti quattro tentativi di costruzione erano finiti variamente male) mira a realizzare il sogno diplomatico di un centro in cui le varie specie possano incontrarsi, conoscersi e (si spera) risolvere pacificamente le occasioni di attrito.
Nel corso delle cinque stagioni di cui la serie è composta, si scopre presto come il progetto iniziale per il quale la stazione è stata costruita dovrà passare in secondo piano; la storia che viene raccontata è una storia di giochi di potere, meschinità e grandi sacrifici personali, mentre forze misteriose agiscono sulle sorti delle specie senzienti come fossero pedine di un gioco di strategia.
Vizi e virtù della natura umana (anzi senziente) diventano occasioni per riflettere implicitamente su questioni sociali, politiche, religiose: razzismo, fede, etica e moralità, autodeterminazione e predestinazione, individualismo e spirito di sacrificio.
La storia segue principalmente una manciata di personaggi (umani, alieni, ibridi) che, pur non riuscendo come ‘persone’ a tutto tondo, tentano di sfuggire ad una designazione macchiettistica, bidimensionale e monocromatica.
Se il principale protagonista, il Capitano John Sheridan, uomo tutto d'un pezzo che passa dall'essere noto come “Starkiller” (praticamente l'equivalente del Barone Rosso nella guerra tra umani e minbari) allo sposare la (ex)minbari Delenn, è forse il personaggio meno sofisticato, sono comprimari come Londo Mollari e G'kar e personaggi più secondari come Susan Ivanova o Lennier a dominare in realtà l'interesse, le speranze e le paure degli spettatori, con la maturazione delle loro esperienze, le loro tragiche cadute, i disperati tentativi di risollevarsi e le fatalistiche rassegnazioni.
Dal punto di visto realizzativo, fatti salvi gli episodi più misticheggianti, la serie spicca per una solida base di realismo scientifico, un punto di forza per qualunque cosa voglia essere seriamente chiamata fantascienza, mentre soffre dal punto vista tecnico, con CG ancora plasticosa, soprattutto nelle scene più dinamiche.
A complicare le cose, la storia editoriale del progetto, che raggiunge il fondo con la triste possibilità che la quinta stagione non possa venir realizzata, costringendo il Great Maker a comprimere i tempi per chiudere le principali fila del discorso entro la quarta serie, lasciando alla quinta (che verrà poi realizzata) ad un acquoso e nostalgico trascinarsi verso la fine.
Ben peggiore sarà la sorte dello spin-off Crusade, che avrebbe dovuto raccontare di eventi conseguenti la ‘vittoria finale’ narrata in B5: la nuova serie morirà infatti sul nascere, prima del completamento della prima stagione.
Alla fine, forse, la lezione più importante che B5 può dare non è una sui temi discussi nella serie stessa (e nei film di contorno, e nello spin-off abbandonato), ma piuttosto quello della serie stessa, su quanto, purtroppo, l'economia pesi sull'arte.